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Uno dei più positivi mutamenti avvenuti negli ultimi due decenni è costituito dalla pedonalizzazione di antiche contrade barocche e dalla nascita in questi prestigiosi scenari di sedi dei più celebri fashion designer italiani e non solo: aprirono così i monomarca Miu Miu, Chanel, Prada, Armani, Borbonese, Hermesse, Pucci, Trussardi, Moschino, Moncler, Italia Independent... finalmente i torinesi non devono più emigrare a Milano per estenuanti e affollati pomeriggi di spese pazze ma scegliere in tutta tranquillità per le proprie strade i prodotti dei grandi brand internazionali più molte boutique di gusto ricercato come Kristina T o Frav.

Ai grandi monomarca si aggiungono poi i concept store dove trovare più ricercati stilisti giapponesi, come il celebre Top Ten, o, ad appena un’ora da Torino, grande è la scelta tra gli outlet piemontesi (Mondovì, Serravalle, Biella) che sono i più forniti d’Italia.

Non c’è solo l’alta moda, però: nei quartieri più cool, atelier di nuovi, coraggiosi stilisti vestono i giovani più cool creando tendenze che sconfinano dalle regole del runway e realizzano lo stile tutto sabaudo dell’understatement di classe. Conviene tentare una sortita in questi spazi vendita innovativi e slegati da ogni regola senza mai essere eccessivi.

Accanto all’industria tessile è interessante notare come nascano nuovi spazi di design autoprodotto grazie al fertile terreno di scambio culturale costituito dalle decine di migliaia di studenti dell’Università, Politecnico, IED provenienti da tutta Europa.

A Torino, città dalla grande tradizione editoriale, vivono piccole e grandi librerie indipendenti gestite con cura e passione da autentici librai, non semplici commessi.