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TORINO POST-INDUSTRIALE

Le macchine dei nostri sogni

TORINO POST-INDUSTRIALE

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Le trasformazioni urbanistiche dei siti che furono la fucina industriale d’Italia, la musealizzazione dell’automotive: un’esperienza unica in Europa, un vero e proprio laboratorio per artisti, architetti, intellettuali. Come cambiare una città fabbrica, dai parchi nati sulle acciaierie allo sviluppo edilizio sostenibile.

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  • Included
    TORINO POST-INDUSTRIALE
    Guida
  • Not Included
    Cena
    Pranzo
    Colazione
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MAUTO
Seconda solo a Detroit per la concentrazione di carrozzerie e officine (più di 80 nel solo territorio comunale) e sede europea del centro di ricerca General Motors, a Torino sono state ideate le macchine dei nostri sogni grazie alla visione dei grandi designer piemontesi Pininfarina, Bertone, Ghia, Giugiaro. Vale la pena approfondire nell’incredibile MAUTO, l’immenso Museo dell’Automobile recentemente rinnovato a cura del grande scenografo svizzero François Confino, per un’esperienza davvero indimenticabile tra prototipi futuristici, le grandi protagoniste della Formula Uno, la mitica Itala vincitrice della Pechino-Parigi, l’americanissima berlina di Gloria Swanson e della Regina Margherita, e tutti i capolavori dell’automotive dalla sua nascita ad oggi.
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Palazzo a Vela
A due passi dal MAUTO, lo straordinario Palazzo a Vela di Annibale Rigotti immortalato nel film The Italian Job, capolavoro brit-pop degli anni 60 con la sua corsa di Mini sul tetto e la struttura replicata dieci anni dopo dalla Opera House di Sidney.
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Lingotto
Imperdibile è la fabbrica del Lingotto: Renzo Piano negli anni 80 ha ridisegnato quella che era la quarta fabbrica più grande del mondo, datata 1916 e Monumento delle Belle Arti facendone un polo fieristico, dotandola di un auditorium che fu da modello per Santa Cecilia a Roma, un incredibile ristorante sul tetto dove possiamo passeggiare per la chilometrica pista parabolica a 40 m d’altezza, un grande ed affollato centro commerciale, due arthotels, sedi universitarie, palestre.
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Pinacoteca Agnelli
A ciò si aggiunga un capolavoro come Lo Scrigno, elemento architettonico sospeso dov’è contenuta la collezione permanente della Pinacoteca Agnelli (Picasso, Canaletto, Matisse... un Louvre in minatura) e i cinque piani dedicati alle sue mostre temporanee di altissimo prestigio ed una libreria d’arte considerata il non plus ultra del settore. Imperdibili poi la Bolla, una spettacolare sala congressi con eliporto, e l’altissimo arco olimpico con la sua passerella per godere di un paesaggio post-industriale in continua trasformazione. Se ci coglie un po’ d’appetito basterà attraversare la strada: nell’ex distilleria Carpano, il primo -e più grande- centro Eataly del mondo, nato dal genio del magnate Oscar Farinetti e dall’ispirazione del patron di Slow Food, il rivoluzionario Carlin Petrini.
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Lancia e MAU
Ma Torino è anche Lancia: e nel quartiere nato intorno alle sue officine, Borgo San Paolo, troviamo oggi nella fabbrica delle Turbine la sede della Fondazione Merz, dedicata al padre dell’Arte Povera, in uno spazio assolutamente indimenticabile, e in Via Nicola Fabrizi, completamente pedonalizzata, il Museo d’Arte Urbana, capofila di una serie di Musei a cielo aperto che coinvolgono la vita delle vie e dei palazzi delle ex borgate operaie legate alla blasonata regina dei rally.